Cos’è il riverbero?

Hai mai gridato qualcosa alle montagne? Ti rispondono sempre con l’eco: il suono viene riflesso dalle pareti di roccia e torna indietro impiegando un certo periodo di tempo. Negli ambienti chiusi questo tempo è molto minore ed il suono riflesso non è così chiaro (e divertente) come in montagna o in grandi spazi vuoti.

Si ha riverbero quando l’onda incidente si confonde nell’orecchio dell’ascoltatore con l’onda riflessa, mentre si ha eco quando le due onde risultano distinte.

In fisica e acustica il riverbero è un fenomeno acustico legato alla riflessione dell’onda sonora da parte di un ostacolo posto davanti alla fonte sonora.

da Wikipedia

Nella vita quotidiana lo associamo al disagio legato al rumore di fondo, quando tentiamo di comunicare con qualcuno per esempio al ristorante, riuscendo a percepire meglio la conversazione dei nostri vicini, oppure al lavoro, quando non riusciamo proprio a concentrarci perché nel nostro modernissimo open-space sentiamo tutto, e fare una telefonata o consultare il proprio collega è veramente impossibile.

Il riverbero, in certe situazioni, è da considerarsi anche positivo, poiché fornisce una certa tridimensionalità al suono ed all’ambiente stesso. Sicuramente è capitato di entrare in un enorme ambiente e di provare ad gridare, per sentire l’ampiezza dello spazio.

É bello pensare che ogni ambiente ha la propria caratterizzazione acustica, che lo rende unico e irripetibile; chiaramente tale caratterizzazione non aiuta nel momento in cui c’è necessità di concentrarsi o di parlare in un intorno tranquillo. Non c’è da stupirsi invece, se durante le registrazioni musicali professionali, si utilizzano strumenti per simulare vari tipi di riverbero, che altrimenti sarebbero assenti o poco percepibile.

Noi facciamo in modo che il riverbero non sia un elemento di disturbo alla conversazione, o di distrazione in un momento di particolare concentrazione.

La percezione del disagio acustico avviene nel momento in cui il tempo di riverbero (calcolato in secondi) è maggiore di un certo valore.

Proprio a questo punto bisogna intervenire, o dal punto di vista strutturale, o con i pannelli acustici fonoassorbenti.

 

Come agiscono sul riverbero i pannelli fonoassorbenti ?

La riflessione del suono viene favorita dalla geometria di un ambiente, dal suo volume e dai materiali che lo compongono. Pareti, mobili, presenza di persone ed oggetti possono essere causa di riflessione, dispersione o assorbimento dell’onda sonora.

Spesso nell’ambiente in cui viviamo o lavoriamo i materiali strutturali, ed anche i mobili, sono già presenti, quindi bisognerà intervenire con elementi fonoassorbenti mobili, come i nostri pannelli.

Per diminuire il riverbero allora diminuiremo le superfici riflettenti aggiungendo superfici fonoassorbenti, cioè formate da materiali che intrappolano le onde sonore e le “rompono”, smorzando così la riflessione.

I pannelli acustici svolgono proprio questa funzione… e se poi favoriscono la privacy anche visiva, meglio!

Ecco un paio di esempi schematici che illustrano l’azione dei pannelli fonoassorbenti all’interno di un ambiente con un eccessivo riverbero: diminuiscono l’intensità delle onde sonore ad ogni riflessione, limitandone la percezione e quindi il disagio ad esse legato.

Conclusioni:

Nel momento in cui si avverte disagio acustico è bene intervenire per evitare conseguenze come malumore, distrazione o, nel caso dei ristoranti, perdita di clientela.

Fra i prodotti LvB Italia sicuramente troverete esempi interessanti, così come fra le nostre realizzazioni.